"Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero"


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07 aprile 2012

Bikeconomics



È quasi impensabile per gli italiani rendere la bicicletta il mezzo di trasporto più diffuso, un po’ per la fretta quotidiana, un po’ per pigrizia, un po’ per praticità. Tuttavia impegnarsi ardentemente nella causa della bicicletta è una realtà che si potrebbe concretizzare con l’impegno e con un’attenzione particolare ai vantaggi che da essa derivano: vantaggi per l’ambiente, ma anche per l’economia, locale soprattutto.

In città, sostituire ad esempio molti parcheggi per auto con quelli per bici, realizzare piste ciclabili laddove l’auto è regina non solo renderebbe più vivibile il centro abitativo ma aiuterebbe chiunque a stare più in sintonia con l’ambiente circostante senza dover sopportare eccessivamente il traffico: la salute delle famiglie, così come l’umore di ogni singolo cittadino, accoglierebbero positivamente tale cambiamento in modo da impiegare meno soldi nella cura della salute. L’ambiente stesso risulta essere l’indicatore naturale di quanto sia vantaggioso investire nella bicicletta.

Ma la bicicletta non offre “solo” vantaggi per quanto riguarda lasalute o per la riduzione dell’inquinamento, ma si dimostra essere un canale efficace in termini di contributo all’economia, specie l’economia locale, al punto che in America è stato coniato il termine Bikenomics, da fusione delle parole bike, bicicletta ed economics.
Questo per due ragioni principali: in primo luogo usare più la bici significa risparmiare e aumentare il reddito disponibile per i consumi locali. In secondo luogo, muoversi in bici nel proprio quartiere / città e non usare la macchina per fare acquisti magari a decine di chilometri di distanza, ci costringe a scoprire meglio e privilegiare l’offerta più vicino alla nostra residenza.
Last, but not least, l’indotto, anche solo turistico, delle due ruote: si pensi che in uno stato medio-grosso degli USA, il Wisconsin, uno studio (di cui trovate il link al pdf ) parla di una bike economy, di un impatto economico, turistico in primis, della bicicletta, che da solo vale 1,5 miliardi su base annua per lo Stato.
Insomma, bicicletta vuole dire più soldi che restano nella comunità: partendo dalle realtà più immediate come il fatto che l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro migliora chi la utilizza di conseguenza il datore di lavoro vedrà più profitti o che lasciando l’auto in garage, e girando la città pedalando, i negozi della città risulterebbero essere un’attrattiva maggiore. La comunità, inoltre, vedrebbe destinarsi più soldi dato che i cittadini non si impegnerebbero più grosse somme per la benzina, le assicurazioni e per l’acquisto dell’auto.


Queen - Bycyle race

La bicicletta, dunque, può rappresentare una rivoluzione sia nella realtà del turismo sia per le città. Il percorso è ancora lungo per poter decretare il successo già ottenuto in altri Paesi europei, ma i segnali che sono emersi rappresentano le basi per far sì che la bicicletta possa entrare effettivamente nella familiarità di ogni giorno per migliorare la nostra vita a livello personale e non solo: essa è un vantaggio per le amministrazioni locali che intendono incentivare l’uso della bicicletta perché investire sulla mobilità ciclistica significherebbe un risparmio per le casse pubbliche, proprio come è dimostrato da quei Comuni che fanno delle due ruoteun’importante leva economica potendo così di conseguenza migliorare le altre realtà sociali dei propri cittadini.


La rivoluzione vera è quella nel cambiare i piccoli gesti quotidiani, le nostre abitudini. 
Pensate con la vostra testa, pensate a come vorreste il vostro futuro e agite. Non lasciate in mano ad altri quella  che è la vostra vita.




Da oggi voglio inaugurare un piccolo spazio per "pillole" di economia di un bravo economista-imprenditore che si chiama Roberto Gorini, vi consiglio di guardare questi brevi video per capirne un pò di più su ciò che vi circonda...ecco il primo video!







19 gennaio 2012

Un anno da vegetariano




E' passato un anno da quando sono vegetariano, inutile dire che raccomando a tutti questa scelta di vita.

Una scelta etica.

Non ti voltare dall'altra parte e smetti di causare dolore e morte ad animali che non ti hanno mai fatto nulla di male. Non pensare alla carne che stai mangiando come ad un prodotto industriale alla pari di uno spazzolino da denti, ma pensa che quello prima era un animale e ha sofferto per regalarti quei pochi minuti di gusto. 
Probabilmente lo avresti accarezzato e ammirato se lo avessi visto di persona.

La dieta vegetariana, oltre ad essere rispettosa degli animali, aiuta a ridurre drasticamente le probabilità di incorrere in tumori, malattie cardiovascolari e fa bene anche all'ambiente, visto che gli allevamenti intensivi di bestiame sono una delle principali cause dell'inquinamento atmosferico e della deforestazione selvaggia.

Riporto qui sotto le mie analisi del sangue, dopo un anno di dieta vegetariana. Come vedete godo di ottima salute e nessuna particolare carenza. Mi sento in pace con me stesso, ho risparmiato dolore e sofferenze e ho fatto del bene al pianeta. Cosa c'è di meglio?



Analisi del sangue del 31/05/2010

Le analisi a sinistra sono del 31/05/2010 quando mangiavo ancora carne e sono relative alle analisi del sangue per diventare donatore di sangue AVIS. Le analisi sono state giudicate pressochè perfette e i 3 asterischi sono stati giudicati ininfluenti e sono stato preso come donatore.


Analisi del sangue del 17/01/2012

Le analisi a destra le ho fatte ieri 17/01/2012, dopo un anno di dieta vegetariana (cominciata il 12/01/2011).
Come vedete i valori sono tutti nella media e addirittura ho un asterisco in meno visto che il mio Ematrocrito è migliorato!

Naturalmente continuerò a monitorare il mio stato di salute per me stesso e per dimostrare che è una scelta che può essere fatta da tutti senza alcuna paura.





Diventate vegetariani,provate.


 E' più facile di quanto pensiate.

Un piccolo cambiamento per noi stessi, un grande cambiamento per la società.


02 ottobre 2011

Lo scandalo del "LAND GRABBING"



Land grabbing, o meglio "accaparramento di terra".

"Il fenomeno del "LAND GRABBING" rappresenta l'accaparamento di terreni agricoli a prezzi o affitti irrisori, soprattutto in Africa, da parte di speculatori mondiali. E' un fenomeno che mette in evidenza una vera e propria tragedia per i contadini di tutto il pianeta".

Questa è la nuova frontiera degli speculatori.

Grandi multinazionali e potenze mondiali, comprano territori "vergini" e ricchi di risorse naturali in paesi poveri soprattutto in Africa in cambio di infrastrutture ed investimenti nel paese ospite.

Naturalmente la corruzione dilaga e i capi di governo fanno il loro interesse e costringono la popolazione sempre più povera ad essere sfrattata dai loro terreni, dove già vivevano con poco. Un vuoto di povertà e miseria li aspetta.

Gli investitori stranieri, invece, coltivano la terra del paese "grabbato" e la importano nelle loro nazioni, affamando le popolazioni locali.
Gli albori del "land grabbing" si possono far risalire tra il XVI e XIX secolo , dove l'Europa che era diventata una grande consumatrice di carne, aveva esaurito gli spazi per far pascolare le proprie vacche. Ci furono le prime esplorazioni per scoprire l'America, e una volta trovata sapete cosa fecero?
Gli Inglesi come priorità trasportarono in ogni nave enormi quantitavi di Longhorn (manzi preferiti dagli inglesi) e li fecero riprodurre liberamente in tutte le infinite praterie del West americano. Eliminarono i bufali ( per eliminare anche i nativi indiani che sopravvivevano grazie ad essi) e diedero vita all'impero della carne che tutt'oggi continua con giganti come il Mc Donald's.

Visto? Conquista di nuove terre espropriandole ai nativi (poveri e senza difese) per rubarne le risorse ambientali, in questo caso i pascoli. Questo è "land grabbing".

E ora che gli spazi per allevare manzi sono finiti cosa succederà?E le foreste?Le materie prime?

La Cina sta dando vita ad un land grabbing sfrenato in Africa, costruendo infrastrutture nei paesi ospiti e appropriandosi di terreni da coltivare per sfamare la propria popolazione. 

Sta avvenendo tutto sotto i nostri occhi, ma nessuno ce ne parla. Potremmo evitare tutto questo, con un pò di responsabilità. Ma se gli Stati corrotti non informano il cittadino, il cittadino sarà il primo colpevole e vittima di una fine che verrà, perchè continuerà ad alimentare un sistema chiuso e malato.Senza futuro.


Consiglio la visione di questo video, apre la mente alla 
possibilità di personaggi spietati e senza una morale
(se non appaioni i sottotitoli in italiano, cliccate su "CC" in basso a destra del video)


Il mondo sta collassando su sè stesso, consumiamo più di quello che la terra è in grado di offrire.
Il 27 Settembre la terra ha raggiunto l' "Overshoot Day", cioè da quel giorno stiamo utilizzando più risorse di quelle che il nostro pianeta è in grado di rigenerare e offrire nuovamente nell'arco di un anno. Se continuiamo così, saremo colpevoli della nostra fine. 

Urge un cambiamento. 

E' forte la necessità di dare una svolta a questo processo meccanico/consumistico che sta consumando noi per primi, divorando giorno dopo giorno la nostra dignità e moralità. Purtroppo, sono pessimista sul fatto che qualcosa possa accadere, l'uomo si accorgerà di quello che ha fatto e quello che è diventato solo quando non ci saranno più soluzioni di "salvezza".


Ma come si dice "la speranza è l'ultima a morire", quindi perchè non crederci?


08 maggio 2011

Il nostro futuro



Pubblico questo video trovato su internet di Severn Cullis-Suzuki, una bambina di 12 anni che nel 1992 al vertice della terra delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro in Brasile "zittì il mondo per 6 minuti".

Questo post credo non abbia bisogno di ulteriori commenti, le parole che questa ragazzina  rivolge ai capi della terra sono di una semplicità disarmante ma al tempo stesso le uniche che possano dare una soluzione a questa autodistruzione del pianeta in cui viviamo. I soldi, gli interessi e l'avidità stanno distruggendo da tempo tutta la bellezza della natura che ci circonda e affamando le persone che non contano.

Purtroppo sono passati quasi venti anni da questo appello e nulla è cambiato. 

Nonostante tutto credo non ci si debba arrendere mai, un'alternativa verde e solidale verso chi soffre esiste e può "esserci" se ognuno di noi la vuole veramente e rifiuta il sistema che ci viene offerto ogni giorno.

Buona visione & stay tuned!