"Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero"


21 aprile 2013

La cumbia di chi cambia





Sono passati circa due anni e mezzo da quando ho deciso di aprire il mio blog personale dove esprimere le mie idee e opinioni e condividerle con chiunque volesse fermarsi su questa pagina e "leggermi".
Su internet e nel mio blog, non importa il colore della tua pelle, di che partito sei, di che nazionalità sei, il tuo sesso e i tuoi orientamenti sessuali, conti solo tu come persona e io ti ringrazio, chiunque tu sia.
Ho raggiunto e superato quota 10.000 visite e sono onorato del risultato raggiunto, e dentro di me cresce la convinzione nel continuare questa condivisione con chiunque voglia dedicare qualche minuto a queste pagine.
Il mio blog non è come un video di un personaggio famoso, una canzone che va di moda o un giornale con potenti sponsor alle spalle che lo pubblicizzano. E' solo un angolo come tanti dove poter parlare, parlare di cambiamento e futuro. Un angolo virtuale dove conoscere e far conoscere opinioni diverse, dire no allo sfruttamento degli animali, rilanciare l'onestà come valore morale irrinunciabile e credere nel futuro e nel cambiamento della nostra Italia e del Mondo.
Quindi mi sento di ripetere ancora:

GRAZIE  A TUTTI.

a tutti quelli che mi seguono, chi è capitato per caso nel mio blog e chi mi ha scoperto per la prima volta...grazie.

Vi dedico questa canzone "La cumbia di chi cambia", secondo me bellissima, di Adriano Celentano:




Ricordo a tutti la mia nuova collaborazione con www.you-ng.it dove sicuramente ho acquistato un pò più di visibilità e dove rilancio tutti i nuovi articoli scritti sul mio blog.



11 marzo 2013

Il mio secondo anno da vegetariano





Sono passati due anni da quando ho fatto una delle scelte più importanti della mia vita, cioè quella di diventare vegetariano.
Come ho deciso di fare ogni anno pubblico qui sul mio blog le mie analisi del sangue, complete di valori di Ferritina. Come potete vedere tutti i valori sono perfetti e rientrano nei loro intervalli indicati a fianco.
In tutta la mia vita non ho mai avuto delle analisi del sangue così perfette
E sono due anni che non mangio nè carne nè pesce.

Due anni da vegetariano.

Consiglio a tutti di fare questa scelta etica e rivoluzionaria. 
Sono svariate le ragioni per fare questo passo che sembra così impossibile, ma che in realtà è così semplice. 

Ecco le più importanti:

1) Non mangiando carne si riducono le malattie cardiovascolari e le possibilità di tumori.

2) Salva l'ambiente. L'allevamento di animali da macello è la maggiore causa di deforestazione del nostro pianeta e inquinamento.

3) Salva animali innocenti che vengono uccisi con modalità a dir poco atroci e prima ancora vengono fatti vivere in prigionia e continue sofferenze

4)Coltivando verdure e cereali anzichè carne, si riesce a produrre più cibo e sfamare più persone sul pianeta. Se tutta la popolazione mondiale fosse vegetariana, la fame del mondo non esisterebbe e ci sarebbe cibo per tutti.


                                                           Pag.1                            Pag.2

Analisi del sangue del 20/02/2013
Clicca sull'immagine per ingrandirla, poi cliccaci nuovamente sopra


Pubblico le mie analisi del sangue per mostrare a tutti che diventare vegetariani è un passo molto semplice e non comporta nessun rischio per la salute, anzi la migliora.

Con questo non condanno l'uomo carnivoro del passato nè le popolazioni povere dei giorni nostri che non hanno avuto e hanno scelta diversa di sopravvivere, ma noi uomini "fortunati" che possiamo scegliere, dobbiamo scegliere e cambiare il mondo. 

E' un obbligo morale verso il pianeta,gli animali e tutte le persone più povere che soffrono delle nostre scelte dovute solo ad una abitudine alimentare alla quale possiamo semplicemente rinunciare.


DIVENTA VEGETARIANO.

FAI UNA SCELTA ETICA E CAMBIA IL MONDO , CAMBIANDO TE STESSO.

SALVA DEGLI ESSERI INNOCENTI E DAI VITA ALLA TUA RIVOLUZIONE INTERIORE.



Mangeresti carne se dovessi uccidere tu stesso il tuo cibo?


07 febbraio 2013

Holodomor, l'orrore segreto





HOLODOMOR

Una parola che per noi occidentali non ha valore, ma che in realtà nasconde uno dei più grandi orrori della storia dell'umanità. Una verità fino ad ora rimasta nascosta e celata.
"Holodomor",ovvero un genocidio di almeno 7 milioni di persone di origine ucraina tra il 1932 e 1933 , causato dall'ex unione sovietica e dal suo leader Stalin.
Scrivo questo post perchè pochi giorni fa ho avuto l'opportunità di fare un breve viaggio in Ucraina e quando una ragazza di Kiev mi ha parlato di questa tragedia nazionale ne sono rimasto profondamente colpito. Ogni anno ricordiamo,come è giusto che sia,l'olocausto ebreo (5-6 milioni di persone uccise) e dell'Holodomor nessuna traccia. Il regime sovietico in soli due anni (1932-33) sottraendo forzatamente i campi di grano e i relativi raccolti ai contadini ucraini, ha sterminato tra i 7 e i 10 milioni di persone tra cui donne e bambini.
Come? Semplicemente facendoli morire di fame per strada.Chi provava a tenere per sè un pò di grano veniva irrimediabilmente fucilato. Un orrore inimmaginabile.
Stalin prendeva questi raccolti e li "esportava", mentre lasciava morire milioni di persone per strada in Ucraina giorno dopo giorno.
Una follia, che mi fa provare vergogna di appartenere alla razza umana.


          
Breve documentario                                                 Canzone commemorativa

Una tragedia nascosta al mondo occidentale,una verità ancora oggi celata e classificata come errore di pianificazione dell'economia socialista. In realtà la Russia è stata uno dei paesi vincitori della seconda guerra mondiale e come è noto, la storia la scrivono i vincitori e l'Holodomor è stato nascosto agli occhi di tutti.

Le vittime ancora oggi sono fantasmi di un'epoca che fu. Niente di più.

Scrivo questo post per dare memoria nel mio piccolo a queste vittime della pazzia umana e per suscitare in te che leggi la curiosità e la voglia di scoprire sempre la verità, senza mai voltarti dall'altra parte.

Di seguito pubblico in breve la storia dell'Holomodor e qualche video che possa rendere l'idea della gravità di questa tragedia nascosta agli occhi dell'opinione pubblica e trascurata da decenni.

Vi prego di condividere e pubblicare questo post,video o notizie su questo "olocausto di fame" per diffondere questa verità.

Vi ringrazio.






Ecco in breve la storia di questo "orrore" :

"C'è stato un periodo in cui l'intera Ucraina (grande due volte l'Italia) e le regioni ad est: il basso Volga, il Kuban', il Kazachstan, sono state come un unico grande lager di Bergen-Belsen, dove milioni di uomini, donne e bambini morivano di fame o stavano agonizzando, mentre gli altri non avevano neppure le forze fisiche per seppellirli.
Tutto questo è avvenuto nel 1932-1933, nell'indifferenza dei governanti e sicuramente nell'ignoranza degli altri popoli, e ancora oggi a stento si è riusciti a ristabilire la verità storica per dare il dovuto tributo alla memoria di tante vittime innocenti. Nel marzo del 1933, papa Pio XI aveva già denunciato ad alta voce le «catastrofiche e micidiali ideologie» usate come strumento d'oppressione dai governanti, ma il peso politico dell'Unione Sovietica allora aveva avuto la meglio nel convincere l'opinione pubblica mondiale che in realtà la modernizzazione dell'economia sovietica avanzava trionfalmente.
Per questo la grande fame (la «fame di massa», in ucraino «holodomor») del 1932-1933, con oltre sette milioni di vittime, il cannibalismo, la distruzione completa del mondo contadino, è stata una delle tragedie maggiori e più censurate del XX secolo.
L'origine di questa immane tragedia risale al 1929, quando Stalin vara un colossale ed ambizioso programma per dare una svolta all'economia socialista che sta arretrando rovinosamente, piano che si articola in due punti chiave: creare una possente industria di Stato (industrializzazione forzata), e aziende collettive nelle campagne (collettivizzazione).
Ai suoi occhi queste due misure dovranno far decollare l'economia sovietica, e da tattico scaltro e impassibile si impegna a concretizzare i piani teorici a spese della società reale.
La società reale, dal canto suo, impersonata da un folto ceto di contadini-imprenditori, soprattutto ucraini, oppone una forte resistenza all'imposizione dello Stato (nel 1929 si registrano 1.300 rivolte, che nel 1930 salgono a 13.754), e Stalin concepisce un attacco radicale per spezzare definitivamente ogni resistenza; l'attacco si articola in tre momenti: il primo (1929-1932) è l'attacco di classe, ovvero la «liquidazione dei kulaki» (quei piccoli proprietari che possedevano una o due mucche), che annienta il nerbo vitale della campagna. La dekulakizzazione significa la soppressione fisica, o la deportazione all'estremo nord di 12 milioni di contadini. Il secondo momento è la collettivizzazione forzata, preceduta dall'abolizione della proprietà privata della terra, e l'obbligo per tutti di entrare nelle aziende agricole statali (i kolchoz). Alla fine di questo duplice attacco le vittime si contano a milioni.
Immediatamente segue la terza e ultima fase (1932-1933), che potremmo definire «terrore di massa attraverso la fame», ossia la carestia pianificata a tavolino e prodotta artificialmente per dare il colpo finale a ogni possibile resistenza.
La fame viene provocata attraverso una politica fiscale insostenibile che esaurisce le risorse monetarie della regione; attraverso la requisizione per l'ammasso statale dell'intera produzione agricola dei kolchoz, senza lasciare nulla per l'alimentazione né per le semine; attraverso la confisca delle derrate alimentari alla popolazione e la proibizione di farne commercio (pena condanne alla fucilazione o a più di dieci anni di lager); attraverso la proibizione di qualsiasi azione di sostegno da parte di altre regioni dell'Unione Sovietica; attraverso il ritiro del passaporto interno, in modo che le famiglie affamate non possano cercare salvezza in altre zone. Questa volta il numero delle vittime è ancora maggiore ed è accompagnato da un attacco radicale alla cultura ucraina, alla fede ortodossa, alla coscienza nazionale, che vengono identificate come manifestazioni di «nazionalismo» (ai prigionieri strappavano la croce e qualsiasi indumento tradizionale che in qualche modo li identificasse come ucraini).
Per definire un fenomeno storico che non aveva precedenti, la lingua ucraina ha elaborato un termine nuovo, «holodomor» appunto, che al pari del termine «shoah» cerca di esprimere l'inesprimibile, l'orrore della violenza di massa pianificata.
Nel 1932-1933, per la prima volta nella storia dell'umanità, la confisca dei generi alimentari è stata consapevolmente utilizzata da uno Stato a fini politici, come arma di distruzione di massa della propria popolazione.
La verità sulle cause, le modalità e le dimensioni della carestia, anzi, l'esistenza stessa della carestia, come si è detto, sono state caparbiamente occultate e negate per decenni sia alla comunità internazionale che alla popolazione sovietica.
Finché è esistito, il governo sovietico ha sempre usato la propria posizione di membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU per impedire che l'argomento fosse sollevato nell'assise internazionale; infatti, ancora nel 1978 e nel 1985, due documenti delle Nazioni Unite sui genocidi del XX secolo (il Rapporto di Nicodème Ruhashyankiko, e il Rapporto di Benjamin Whitaker) non nominavano affatto l'Ucraina. Negli stessi anni, le falsificazioni staliniane e post-staliniane hanno però incominciato a essere smontate grazie alle testimonianze messe clandestinamente in circolazione nel samizdat dai dissidenti, che in molti casi hanno pagato col carcere per questo. Il primo a parlare della carestia in modo organico è stato, nel 1986, lo storico occidentale Robert Conquest, con un libro intitolato "The Harvest of sorrow" ("Raccolto di dolore"), nella cui introduzione scriveva di essere stato costretto a occuparsene perché «non è possibile farlo in Unione Sovietica, tanto più che molte testimonianze raccolte dagli emigrati non sono fruibili dagli studiosi sovietici».
Così è stato rivelato che se nei discorsi pubblici Stalin esaltava i progressi del paese, nei messaggi confidenziali si mostrava preoccupato della situazione agricola e delle riserve valutarie (che mettevano in forse l'importazione di macchinari e quindi l'industrializzazione). Avendo urgente bisogno di valuta pregiata, nel 1932 Stalin vendette sottocosto in Occidente il grano sottratto all'Ucraina, che fu acquistato da Gran Bretagna, Germania, Italia (da Mussolini, che era al corrente della situazione, ma ciò nonostante il 2 settembre 1933 stipulò con l'Unione Sovietica un Patto di amicizia, non aggressione e neutralità).
Fu Stalin a ispirare la legge del 7 agosto 1932, detta «delle cinque spighe», che comminava la fucilazione o la detenzione superiore ai dieci anni per chi fosse sorpreso a rubare beni appartenenti ai kolchoz; la polizia politica ricevette l'ordine di «sradicare in maniera decisa i sabotatori degli ammassi». Nel 1934 il primo segretario del partito ucraino Kosior scriverà a Stalin che un milione di contadini era stato condannato in conformità a questa legge.
Quando la carestia si fu scatenata in pieno, neppure le autorità centrali si interessarono di sapere il numero esatto delle vittime; anzi, a un certo punto giunse dal centro la direttiva: «È categoricamente proibito a qualunque organizzazione tenere la registrazione dei casi di gonfiore e di morte per fame, tranne che agli organi della GPU», la quale, dal canto suo, scriveva nei suoi rapporti interni: «Le cifre che vengono citate sono evidentemente decurtate, in quanto gli apparati provinciali della GPU non tengono la registrazione degli affamati e dei gonfi, e il reale numero dei morti spesso è sconosciuto anche ai soviet locali». Infatti i soviet di villaggio avevano avuto l'ordine di non indicare la causa della morte nelle registrazioni dei decessi. Come se non bastasse, nel 1934 giunse la disposizione che tutti i registri dell'anagrafe degli anni 1932-1933 fossero spediti ai reparti speciali dove, probabilmente, vennero distrutti.
Ma nonostante tutte le difficoltà oggettive che un tentativo così colossale di cancellazione ha prodotto, oggi abbiamo dei dati certi ricavati dagli archivi dell'ex GPU, da quelli del Cremlino e da quello privato di Stalin, i quali ci dicono che nel 1932-1933 nella sola Ucraina i morti per inedia e fenomeni correlati come epidemie, cannibalismo, suicidi, furono 3,5 milioni, mentre in tutta l'URSS furono più di sette.
Così alla fine, la ricerca della verità ha avuto la meglio su tutto, sugli strati di mistificazioni e depistaggi, sull'opera di distruzione della memoria, sui tabù ideologici, sulla propaganda «progressista». Per ritrovare nelle fonti d'archivio tutti i documenti che comprovano la tragedia, e che al tempo stesso smentiscono decenni di menzogne, c'è voluta una forte volontà, sorretta da una certezza altrettanto forte: che la verità c'è, e merita l'impegno della nostra libertà, perché è lei - e non altro - che ci rende liberi. Per noi, troppo spesso tentati di disperare della verità, coperta dal chiasso di infiniti discorsi e opinioni, questo appassionato lavoro di ricerca e ricostruzione dei fatti dev'essere un monito significativo: niente può giustificare la rinuncia alla verità, perché se non esiste la verità ma solo l'opinione, tutto è possibile. Anche una mostruosità come questa carestia pianificata."




22 dicembre 2012

Invito al viaggio




E' da un pò che non scrivo sul blog per mancanza di tempo , ma voglio farvi i miei auguri risvegliando per pochi secondi nella vostra mente una passione,un sogno,un'avventura....il VIAGGIO.
Lo scopo di questo mio post è farvi riflettere almeno per pochi minuti di quanto possa essere importante viaggiare nella vita di tutti noi. Viaggiare non da turisti, ma da ricercatori di verità, di avventura, nell'apprendimento di nuove culture e visioni,sapori e profumi differenti e soprattutto di rinascita e crescita interiore.
Il sistema in cui siamo costretti a vivere ci obbliga con dolcezza a sceglierci un lavoro,comprare cose che spesso non ci servono e sognare ricchezza e benessere.

Ma davvero noi vogliamo desiderare questo per noi stessi?la vita è tutta qui?

Io non conosco la "verità" o la giusta via, ma voglio alla sua ricerca...in un viaggio mistico senza regole o obiettivi, fatto solo di esperienze ed emozioni vissute volta per volta, e nulla di preconfezionato. Insomma niente pacchetti turistici organizzati, ma avventura.

Per questo vi invito al viaggio, sempre.





Il viaggiatore - Angelo Branduardi


Prendete.Partite e abbandonate tutto ciò che vi lega al vostro luogo.
Abbandonate ogni certezza e andate nell'occhio del ciclone dell'incertezza. Solo li si nascondono le vere emozioni, la vita allo stato puro e li si nasconde anche la vostra essenza.

Il viaggio ti fa rinascere.
Ogni volta che si parte si è dei "senzanome" nel paese in cui ci si reca. Nessuno conosce il tuo passato, i tuoi sbagli e i tuoi successi. Chi ti conosce,ti apprezza o rifiuta per quello che sei ora e questo ti fa capire meglio cosa sei in questo momento. Un'opportunità unica.

Il viaggio ti apre la mente.
Non è più la tv o i giornali che ti dicono ciò che è buono o cattivo, ma sei tu che vivi il luogo e le persone e capisci che molto spesso non esiste un "giusto o sbagliato", ma è sempre tutto una sorta di compromesso che va capito.

Il viaggio ti fa crescere a qualsiasi età lo si compia.
Quando abbandoni tutto anche se per pochi giorni, sei tu da solo in un mondo nuovo e non hai paura ad accettare nuove sfide o a dire la tua di fronte a persone abituate a giudicarti o ad aspettarsi una determinata reazione da parte tua.

Il viaggio è emozione allo stato puro. 
Un'avventura come nei racconti di quando si è piccoli, come in un romanzo di Salgari. Più chi ti sta vicino ti dirà che il tuo viaggio non ha senso, più dovrai essere sicuro della tua idea perchè vorrà dire che il viaggio che vuoi intraprendere va contro i tuoi principi e sicuramente servirà a te più di qualsiasi medicina.


Tu che stai leggendo questo post probabilmente per caso, per una ricerca errata su qualche motore di ricerca, ho solo un consiglio:




La verità - Tiziano Terzani



PARTI ORA. 

Viaggia. Il mondo ti sta aspettando. 
Distruggi ogni barriera, ogni pregiudizio. 
Cerca te stesso dentro di te mentre viaggi, ciò che è la fuori ti aiuterà a capire meglio chi sei.
Cerca la tua verità,forse non la troverai mai...ma è il viaggio che conta, non la meta.






Auguro a tutti buone festività, sperando che possano essere un'ottima opportunità per prendere e partire!






14 luglio 2012

L'economia è morta




Il debito e l'economia. Impossibile non parlarne nell'ultimo periodo. Spread, tagli, tasse,recessione, crescita...tutte cose da economisti. Calcoli difficili da capire, troppo complicati. Meglio lasciare a tecnici e "gente" esperta la gestione di questi problemi sperando che alla fine una soluzione si trovi in un modo o nell'altro. A noi non resta che seguire il telegiornale ogni giorno sperando che lo "spread" rimanga basso e la vita andrà sicuramente meglio.

Ma tutto questo, è giusto chiamarla ECONOMIA?

Questa non è economia. Non c'è logica in tutto quello che sta accadendo.  C'è solo speculazione da parte dei più grandi gruppi bancari e industriali a livello mondiale che hanno creato un clima di "terrore", basandosi sull'incapacità e la corruzione dei politici che ci governano. 
Si possono fare analisi economiche su quello che sta avvenendo ora, ma non si può trovare una ragione alle scelte che i capi di governo stanno attuando. Non sono scelte a favore della collettività e dei popoli che rappresentano, ma solo agli interessi di pochi potenti.

Il debito pubblico di mezza Europa ha raggiunto livelli insostenibili. L'Italia con o senza Monti continua ad aumentare il suo debito pubblico, che tra poco raggiungerà i 2.000 miliardi di euro. E mi viene da sorridere quando in questi giorni vengono annunciati tagli del valore di 4-5 miliardi di euro per rilanciare la crescita. 
Ma vi rendete conto? Veniamo tassati sempre di più solo per garantire il pagamento degli interessi di chi investe e specula sul nostro debito. Non c'è nessun progetto di rilancio per l'Italia. Non esiste e non può esistere a queste condizioni.
L'ultima soluzione che hanno trovato è quella di stampare altro denaro dal nulla per sanare i debiti. Ma questo denaro non ha valore e per averne ne "ruba" un pò da quello che già abbiamo. E come se noi avessimo un francobollo rarissimo di grande valore e di colpo ne stampassero dal nulla un altro milione di copie...naturalmente il nostro francobollo avrebbe ancora un valore, ma sicuramente inferiore a prima. 
Ed è questa la strada che nei prossimi anni verrà adottata, ma come al solito sarà un prolungare un'illusione di crescita e benessere, perchè si crea un mondo non più basato su valori reali e tangibili, ma su giochi di prestigio finanziari.

Video tratto dal film "La fine è il mio inizio" ispirato agli ultimi giorni di vita di T.Terzani

Voglio credere in un mondo diverso, dove io e te che mi leggi possiamo contare, dire la nostra. Semplici scelte quotidiane, piccoli "no" a quello che di sbagliato ci circonda ogni giorno e la consapevolezza di essere artefici della propria vita e non schiavi.

Come ho scritto in vari post su questo blog, tutto il sistema è destinato a fallire. E' solo una questione di tempo. E' un sistema basato sull'illusione. Per il bene della mia terra, vorrei vedere fallire l'Italia al più presto per permettere così a noi stessi di trovare soluzioni "sane" in alternativa al marcio che ogni giorno ci circonda e ci rende cinici, frenetici e in un certo senso degli automi in carne ed ossa.

Per finire vi consiglio tre video di quello che è stato per me un mentore/collega, ovvero Roberto Gorini. Un imprenditore che ha imparato l'economia sulla strada (passatemi il termine) e che sta riscuotendo un fortissimo successo con il suo blog www.robertogorini.it ed è anche stato recentemente  invitato ad intervenire ad una trasmissione su Sky per parlare di economia. Ecco qui di seguito tre filmati che vi consiglio caldamente di guardare per capirci qualcosa in più...

Alla prossima e buona estate a tutti!











20 giugno 2012

Liberi di essere





Chi siamo?Abbiamo coscienza di noi stessi?

Molte volte in questo blog ho posto questa domanda a me stesso e a voi che mi leggete.
Quasi mai durante le giornate, settimane e i mesi,  ci si ferma a pensare sul perchè viviamo.
Il nostro stile di vita ci impone tempi stretti per "pensare" e "decidere" e mai ci si sofferma su domande di questo tipo che richiedono un ragionamento profondo e una risposta incerta.
Da tempo mi sono avvicinato a "religioni" orientali come lo Zen (che religioni vere e proprie poi non sono). Con questo non ho nulla contro il cattolicesimo, ebraismo e islamismo. Ma semplicemente ritengo sbagliato e assurdo in sè il concetto di religione, non potendo credere in un Dio che dia regole e sia cosi assente e distante dalle sue stesse creature.
La filosofia Zen invece è semplice e difficile da contraddire nelle sue verità. Non esiste un Dio, tutto quello che ci circonda e noi stessi siamo divini. L'uomo fa parte dell'universo e in quanto tale deve perdersi nella meditazione e ascoltare il respiro del tutto nel quale è immerso per rendersi conto della sua essenza,di quello che è. L'infinito e il nulla nello stesso istante.
Questa visione mi apre spesso gli occhi di fronte alle sfide della vita e fino ad ora mi ha dato la forza di comprendere e superare gli ostacoli e voglio perciò condividere con voi la mia esperienza.
Il cambiamento è l'elemento chiave della nostra vita. Ogni giorno, viviamo dentro ad evoluzioni costanti di quello che siamo e dobbiamo sempre essere pronti ad abbandonare tutto e perderci in noi stessi, senza paura. Le nostre barriere mentali fatte di "sapienza"e pregiudizi devono scomparire, perchè la vera conoscenza della vita la si può solo avere con gli occhi di un bambino che guarda le cose per quello che sono e non per come sono state descritte in precedenza da altri.
Ho trovato molto interessante una frase di un saggio zen : "Non concepire parola."




Krishnamurti - Il caos della mente



Se riflettete per un attimo, ogni volta che parliamo, distorciamo in qualche modo la realtà e creiamo una sorta di illusione che ci allontana da quella che è la verità e la bellezza divina che ci circonda. Pensate ad una rosa, a quanto è bella. La osservate in silenzio e percepite la sua essenza, poi nell'attimo in cui pensare o dite il suo nome "rosa", cominciate a collegare pensieri e ricordi, come l'esservi punti prendendone il gambo, ad averla regalata ad una persona per voi importante, e da questo altri pensieri si collegano e quell'attimo è rovinato...e la rosa non è più rosa, e la sua bellezza pura e divina sfugge via con una semplice parola.
Ma l'uomo è dotato di parola, e anche io in questo momento ne sto facendo uso. E'ovvio che non si può immaginare di vivere una vita senza parola, ma credo sia importante per tutti noi essere coscienti che il valore di quello che abbiamo attorno a noi vada vissuto semplicemente nel silenzio, e distinguendolo dalla frenesia e l'inutilità delle azioni quotidiane che compiamo ogni giorno, indotte da una società che ci impone di credere che la vita sia "altro".








Nei miei post precedenti vi ho dato piccoli consigli e per questo anche ora ve ne propongo uno molto semplice e facile da sperimentare.
Andate in una camera di casa vostra, isolatevi per un attimo. Sedetevi a gambe incrociate.Chiudete gli occhi.
Non pensate a nulla e rallentate il vostro respiro, moderandolo. Provate ad eliminare ogni pensiero, dovete avere il vuoto. 
Dopo qualche minuto vi accorgerete che è pressoché impossibile avere la mente libera, i pensieri vi inseguiranno, la vostra mente genererà continui ragionamenti, in modo quasi frenetico. Ecco, questo è quello che la società ci impone di essere. Impegnati, pieni di pensieri inutili e senza coscienza di noi stessi.
Insistete, rimanete nella stessa posizione e senza forzare provate a liberare la mente. Questa è meditazione, o meglio è "mao chao", il sereno riflettere. Se riuscirete ad essere liberi, avrete l'opportunità di fondervi e sentirvi parte di tutto quello che vi circonda, e rendervi conto che siete voi stessi un essere divino.
Chi riesce a mantenere questo stato o ripeterlo, nella cultura zen/buddista viene chiamato "illuminato". La saggezza è questo, essere coscienti di ciò che si è . Il sapere leggi, regole, procedimenti, risultati sportivi ...non contano nulla. Contano solo per vivere una vita materiale che ci consuma giorno dopo giorno portandoci ad uno stato di sonnolenza mentale che ci rende pedine e non esseri pensanti.


Meditate.

Potete continuare la vostra vita ed essere schiavi degli eventi, o provare ad essere coscienti di ciò che siete e del vostro valore.
E preparatevi ad essere sempre pronti al cambiamento, le cose peggiori/migliori avvengono sempre in un noioso martedì pomeriggio.


Grazie per la lettura e buona estate a tutti!



07 aprile 2012

Bikeconomics



È quasi impensabile per gli italiani rendere la bicicletta il mezzo di trasporto più diffuso, un po’ per la fretta quotidiana, un po’ per pigrizia, un po’ per praticità. Tuttavia impegnarsi ardentemente nella causa della bicicletta è una realtà che si potrebbe concretizzare con l’impegno e con un’attenzione particolare ai vantaggi che da essa derivano: vantaggi per l’ambiente, ma anche per l’economia, locale soprattutto.

In città, sostituire ad esempio molti parcheggi per auto con quelli per bici, realizzare piste ciclabili laddove l’auto è regina non solo renderebbe più vivibile il centro abitativo ma aiuterebbe chiunque a stare più in sintonia con l’ambiente circostante senza dover sopportare eccessivamente il traffico: la salute delle famiglie, così come l’umore di ogni singolo cittadino, accoglierebbero positivamente tale cambiamento in modo da impiegare meno soldi nella cura della salute. L’ambiente stesso risulta essere l’indicatore naturale di quanto sia vantaggioso investire nella bicicletta.

Ma la bicicletta non offre “solo” vantaggi per quanto riguarda lasalute o per la riduzione dell’inquinamento, ma si dimostra essere un canale efficace in termini di contributo all’economia, specie l’economia locale, al punto che in America è stato coniato il termine Bikenomics, da fusione delle parole bike, bicicletta ed economics.
Questo per due ragioni principali: in primo luogo usare più la bici significa risparmiare e aumentare il reddito disponibile per i consumi locali. In secondo luogo, muoversi in bici nel proprio quartiere / città e non usare la macchina per fare acquisti magari a decine di chilometri di distanza, ci costringe a scoprire meglio e privilegiare l’offerta più vicino alla nostra residenza.
Last, but not least, l’indotto, anche solo turistico, delle due ruote: si pensi che in uno stato medio-grosso degli USA, il Wisconsin, uno studio (di cui trovate il link al pdf ) parla di una bike economy, di un impatto economico, turistico in primis, della bicicletta, che da solo vale 1,5 miliardi su base annua per lo Stato.
Insomma, bicicletta vuole dire più soldi che restano nella comunità: partendo dalle realtà più immediate come il fatto che l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro migliora chi la utilizza di conseguenza il datore di lavoro vedrà più profitti o che lasciando l’auto in garage, e girando la città pedalando, i negozi della città risulterebbero essere un’attrattiva maggiore. La comunità, inoltre, vedrebbe destinarsi più soldi dato che i cittadini non si impegnerebbero più grosse somme per la benzina, le assicurazioni e per l’acquisto dell’auto.


Queen - Bycyle race

La bicicletta, dunque, può rappresentare una rivoluzione sia nella realtà del turismo sia per le città. Il percorso è ancora lungo per poter decretare il successo già ottenuto in altri Paesi europei, ma i segnali che sono emersi rappresentano le basi per far sì che la bicicletta possa entrare effettivamente nella familiarità di ogni giorno per migliorare la nostra vita a livello personale e non solo: essa è un vantaggio per le amministrazioni locali che intendono incentivare l’uso della bicicletta perché investire sulla mobilità ciclistica significherebbe un risparmio per le casse pubbliche, proprio come è dimostrato da quei Comuni che fanno delle due ruoteun’importante leva economica potendo così di conseguenza migliorare le altre realtà sociali dei propri cittadini.


La rivoluzione vera è quella nel cambiare i piccoli gesti quotidiani, le nostre abitudini. 
Pensate con la vostra testa, pensate a come vorreste il vostro futuro e agite. Non lasciate in mano ad altri quella  che è la vostra vita.




Da oggi voglio inaugurare un piccolo spazio per "pillole" di economia di un bravo economista-imprenditore che si chiama Roberto Gorini, vi consiglio di guardare questi brevi video per capirne un pò di più su ciò che vi circonda...ecco il primo video!