"Solo quelli che sono così folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero"


29 novembre 2010

L'armonia della verità




"Così come un uomo pensa nel suo cuore, così egli è."  
James Allen (poeta inglese 1864-1912)


Pubblico questo post in onore dei recenti avvenimenti riguardanti Wikileaks. E' bello vedere come la rete sia in grado di distruggere le falsità dei governi, di quanto sia importante la sua indipendenza e libertà. La verità è in grado di mettere in imbarazzo chiunque, perchè ci pone di fronte a quello che realmente siamo. Spero che internet continui la sua ascesa e che nessuna riesca a fermarla,controllarla o limitarla...è l'unico strumento che può veramente cambiare il Sistema e creare una sorta di armonia globale. Avere la possibilità di sapere le cose, di confrontare, ricercare ed uscire dall'ignoranza è la più grande rivoluzione dei nostri tempi, il più grande cambiamento. Pubblico questo bellissimo video preso in prestito da www.automiribelli.org , è emozionante e fa capire che l'uomo è parte di un tutto e che più spesso dovrebbe ascoltare quello che ha dentro di sè e desiderare meno quello che c'è fuori, mettendo da parte il proprio individualismo.



25 novembre 2010

Destino manifesto





 Nota: vorrei tranquillizzare i miei accaniti lettori (tra i quali vanto l'amministratore delegato di OSM Roberto Gorini) dicendo che proverò a scrivere più spesso articoli miei , visto l'inaspettato successo riscosso


tratto da www.eugeniobenetazzo.com (a parte l'immagine)






Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna ormai stanno diventando il leitmotiv delle riflessioni delle comunità finanziarie internazionali, come se l'unica preoccupazione su cui ci dovremmo soffermare fosse la tenuta nel breve dei conti pubblici di questi paesi. Il cosa scegliere ed il dove posizionarsi a livello di investimento è stato da me ampiamente trattato in svariate occasioni e contesti mediatici, tuttavia l'interrogativo principe cui ci dovremmo porre in questo momento non è se il tal titolo di stato è a rischio default, ma piuttosto quale non lo sarà. Cercherò di trasmettervi questo mio pensiero nel modo più comprensibile possibile.

La crisi del debito sovrano in Europa è una crisi di natura strutturale (e non congiunturale) dovuta a fenomeni macroeconomici che hanno espresso tutto il loro potenziale detonante attraverso un modello di sviluppo economico turboalimentato da bassi tassi di interesse e costi irrisori di manodopera che porta il nome di globalizzazione. Quest’ultima non nasce  dalla naturale evoluzione del capitalismo classico, quanto piuttosto è una soluzione studiata a tavolino da potenti lobby di interesse sovranazionale per risolvere l'angosciante diminuzione dei profitti e degli utili aziendali in USA ed in Europa, causa un progressivo ed inarrestabile processo di invecchiamento della popolazione unito ad una decadente natalità dei nuclei familiari.

Le grandi multinazionali vedranno infatti costantemente contrarsi sia i fatturati che i livelli di profitto in quanto ormai quasi tutti i mercati occidentali sono maturi, saturi o addirittura in declino (pensate al mercato automobilistico, non sono casuali le recenti esternazioni di Sergio Marchionne). Tra quindici anni le persone anziane, gli over sessanta, rappresenteranno una quota sempre più consistente delle popolazioni occidentali (in Italia saranno stimati quasi al 40%). Una persona anziana purtroppo non rappresenta il clichè del consumatore ideale, infatti contribuisce marginalmente poco al livello dei consumi rispetto ad un trentenne (quest’ultimo infatti si trova appena all’inizio del suo progetto di vita: si deve sposare, deve comprare un’abitazione, fare figli, acquistare un’autovettura, divertisi nel tempo libero, andare in vacanza, vestirsi alla moda e così via).

Se da una parte infatti diminuirà il livello dei consumi, dall’altra aumenterà invece il peso angosciante del welfare sociale (ricoveri, degenze, assistenza medica e pensioni di anzianità) andando a pesare sempre di più in percentuale ogni anno sul totale della ricchezza prodotta. In buona sostanza stiamo parlando di paesi (USA, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna & Company) il cui destino è piuttosto ben delineato: inesorabile invecchiamento della popolazione, costante aumento dell’indebitamento pubblico, lenta deindustrializzazione e  brutale impoverimento. Non so quanto potranno effettivamente servire i cosidetti programmi di austerity sociale, a meno di drastici e drammatici tagli alla spesa sociale ed alla pubblica amministrazione. Chi ha concepito la globalizzazione ha pensato proprio a questo ovvero come salvaguardare i livelli di profitto aziendali (e magari anche come farli aumentare) a fronte di un mutamento epocale della geografia dei consumi mondiali.


In Asia, con in testa Cina ed India, il 75% della popolazione ha un’età inferiore ai trentanni ed un reddito procapite in costante ascesa: si trattava pertanto di creare le premesse e le modalità per far aumentare il numero di persone che in queste regioni potessero iniziare a consumare a livelli similari a quelli occidentali. Grazie ad il WTO si è riusciti ad implementare unfenomenale trasferimento di posti di lavoro attraverso le “opportunità” delle delocalizzazioni produttive, spostando letteralmente fabbriche e stabilimenti, che avrebbero consentito di far nascere con il tempo una nuova classe media borghese disposta a spendere per le mode e le tendenze di consumo del nuovo millennio. Non bisogna essere economisti per rendersi conto di quanto esposto sopra: nel 2000 l’Asia contribuiva ad appena il 10% dei consumi mondiali, nel 2030 salirà a quasi il 40%. Come potenziale di crescita, ai mercati orientali si stanno affiancando anche i mercati dell’America Latina con la locomotiva Brasile in testa.


Stiamo pertanto assistendo ad un mutamento epocale: il baricentro economico e geopolitico del mondo si sta spostando verso Oriente ed anche verso il Sud del Pianeta. La crisi del debito sovrano in Europa è tutto sommato di portata inconsistente rispetto ai problemi che emergeranno nei prossimi cinque anni a fronte di oggettive difficoltà di approvvigionamento alimentare, soprattutto in Oriente che detiene superfici arabili decisamente incapaci a far fronte alla crescente domanda sia di cereali che (purtroppo) di carni da allevamento. Tra ventanni l’attuale modello economico dovrà essere in grado di fornire abitazioni, automobili, carburanti, acqua e cibo ad almeno 600 milioni di nuove persone: pertanto cominciate a chiedervi chi potrà ancora permettersi di avere il frigorifero pieno o i banchi del supermercati colmi e riforniti per accontentare lo scellerato e sfrenato consumismo del nuovo millennio. Destino manifesto per dirla alla Stewie Griffin.

24 novembre 2010

Il tramonto dell'occidente


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Pubblico ancora una volta un post sulla "crisi" economico-finanziaria e di debito pubblico dell'Europa e dell'America del Nord non per essere pessimista, ma credo seriamente che la società occidentale sia vicina ad una svolta "devastante" e io nel mio piccolo voglio condividere queste informazioni. Anche se negative, le cose è meglio sempre saperle per capire come affrontarle al meglio. Riporto di seguito il post pubblicato oggi sul sito di Beppe Grillo sintetico ed efficace, non ha bisogno di ulteriori commenti.

dal Blog www.beppegrillo.it

"La crisi delle banche irlandesi non è una novità, come non lo era quella della Grecia e come non lo saranno le crisi di Portogallo, Italia e Spagna. Questione di mesi. Ogni volta ci si stupirà come di fronte a un improvviso temporale estivo. Ieri la Merkel ha dichiarato che la crisi è estremamente grave e l'euro è a rischio. E noi che non lo sapevamo... I politici danno brutte notizie solo se costretti, attendono l'ultimo istante per evitarci delle sofferenze inutili. Discutere dell'Irlanda o, a inizio 2010, del default greco, equivale a concentrarsi sul foro di un catino bucato. Lo scolapasta è l'intero Occidente che sta fallendo sotto il peso del suo debito pubblico aumentato del 50% in media in vent'anni. I Paesi emergenti, il cosiddetto BRIC: Brasile, Russia, India e Cina, hanno un debito pubblico contenuto e stanno comprando quello occidentale. Se la Cina vendesse tutti i titoli di Stato americani che possiede, pari a 883,5 miliardi di dollari, gli Stati Uniti potrebbero fallire.
Il mondo si sta spostando a Sud e a Est. Il PIL dei Paesi del BRIC sta per superare quello del G6 (Germania, Italia, Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone). I Paesi del BRIC hanno un debito pubblico rapportato al PIL molto basso: Russia 6%, Cina 18%, Brasile 45%, India 59%. L'Italia, per dire, è al 118% con 80 miliardi di euro di interessi annui da pagare, una cifra che ammazzerebbe un elefante. Gli Stati Uniti stanno per raggiungere l'Everest dei 14.000 miliardi di dollari di debito pubblico dai 6.000 miliardi del 2002. In passato le guerre si combattevano con le armi, oggi si combattono con il debito pubblico. Chi compra il tuo debito diventa il tuo padrone.
Gli Stati Uniti, il Paese più indebitato, è responsabile del 50% delle spese militarimondiali. Una enormità. La Russia, l'antagonista storico, spende il 3,5%. Gli Stati Uniti trasformano il debito in armamenti. In pratica chi compra titoli di Stato statunitensi finanzia la guerra in Afghanistan o le basi militari di Dal Molin di Vicenza e di Okinawa in Giappone dove sono accampati da 65 anni. L'Impero Romano crollò sotto la spinta dei barbari ai suoi confini. Le sue legioni si ritirarono dal Reno alla Britannia. Gli Stati Uniti forse seguiranno la stessa sorte per l'impossibilità economica di mantenere 716 basi militari in 40 Paesi. L'Irlanda è un sintomo del tramonto dell'Occidente travolto dal suo debito pubblico. L'inverno sta arrivando per le cicale europee e americane e fuori fa sempre più freddo".

21 novembre 2010

Il denaro e la sua illusione


Cos'è il denaro?
Hanno davvero valore quei pezzi di carta che abbiamo in mano e che ci servono per la vita di tutti i giorni?
Il denaro, al giorno d'oggi è solo un' ILLUSIONE. Sì,esatto. Quello che abbiamo tra le mani è un valore che in realtà le banconote non hanno, ce l'hanno solo perchè tutti assieme pensiamo che abbiano un qualche tipo di valore...in realtà è solo CARTA. Se tutti andassimo ora in banca a chiedere il nostro quantitativo d'oro corrispondente al valore della nostra banconota non ci verrebbe consegnato, perchè molto semplicemente non esiste e non è mai stato depositato a copertura della ricchezza del denaro che abbiamo in mano. Un tempo per ogni banconota/moneta emessa in banca veniva "conservato" un quantitativo d'oro che in ogni momento poteva essere prelevato dal cittadino (questo sistema si chiama gold standard), dal 1971 non è più cosi da quando gli Stati Uniti hanno "sganciato" questa corrispondenza...da quel momento la moneta poteva essere prodotta anche se non esisteva una reale ricchezza.Posto queste tipo di notizie, perchè anche se non ho migliaia di follower al mio blog al momento vorrei aprire gli occhi anche a poche persone che per colpa di questo sistema di informazione monopolistico non hanno mai avuto accesso a questo tipo di informazioni per alcuni forse scontate.
A cosa può servire questo tipo di informazione? Bè a capire che è un sistema che prima o poi crollerà, perchè è basato sul nulla, su un'illusione finanziaria. L'ignoranza e la non voglia di sapere come stanno realmente le cose da parte di tutti sta mantenendo in vita questo sistema, ma prima o poi per interessi privati o per caso questo tipo di inganni emergeranno alla luce del sole ed il panico della gente di non avere più garantito il proprio risparmio nell'era della globalizzazione in una giornata sarà in grado di distruggere il sistema e creare scenari inimmaginabili.

17 novembre 2010

Il declino dell'Europa

La crisi del debito irlandese 
colpisce le banche italiane

Male in Borsa gli istituti che hanno investito nei titoli di Stato per gonfiare gli utili in tempo di crisi

L’Irlanda sull’orlo del crack. La Grecia, scampata di poco alla bancarotta, che non risce a rimettere ordine nei suoi conti. Mentre il Portogallo è costretto a lanciare l’allarme sul suo bilancio pubblico. Insomma, è notte fonda sull’Euro e sull’Europa. E certo non aiutano a smorzare la tensione le parole pronunciate ieri dal presidente Ue, Eduard Van Rompuy. “I problemi di bilancio di alcuni Paesi potrebbero mettere a rischio la stessa sopravvivenza dell’euro”, ha dichiarato van Rompuy alla vigilia dell’importantissimo vertice Ecofin, la riunione dei ministri delle Finanze dei 27 Paesi membri, in programma oggi. Il problema è quello bilancio pubblico irlandese, a rischio default soprattutto a causa dei conti dissestati delle sue principali banche.
A questo punto l’ipotesi in discussione è quella di un’iniezione di liquidità a favore del governo di Dublino gestita dalla Ue. Obiettivo finale: far fronte a una ricapitalizzazione degli istituti di credito in difficoltà. I tedeschi però frenano, mentre i politici irlandesi tentano di sottrarsi alle misure di austerità che sarebbero imposte da Bruxelles in cambio degli aiuti.
Si vedrà, forse già oggi. In Borsa però sanno bene che anche il Portogallo se la passa male e la Grecia è tutt’altro che fuori pericolo.

13 novembre 2010

I PIIGS - GLI STATI EUROPEI PROSSIMI AL FALLIMENTO





Pubblico questo post per fare capire la drammatica situazione dell'Italia. Stiamo vivendo da tempo al di sopra delle nostre possibilità. La Grecia (appartenente ai PIIGS, cioè i paesi europei con alto debito pubblico e prossimi al fallimento) è stata salvata momentaneamente dal fallimento grazie ad un ulteriore prestito da parte dell'Europa, ma questi soldi li dovrà restituire e quindi non è stato evitato nulla, ma solo rimandato. Ora tocca agli altri PIIGS. Negli ultimi giorni i riflettori si sono accesi sull'Irlanda, la Spagna comincia a preoccupare e l'Italia è lì con i suoi 1800 miliardi di euro di debito...ma con la nostra ottima classe dirigente sicuramente non dobbiamo preoccuparci, Berlusconi sta certamente preparando un "piano debito" che nel giro di 1 anno lo azzererà totalmente. Forse l'argomento può sembrare un pò tecnico, ma non va trascurato, se l'Italia non sarà più in grado di pagare il suo debito che non fa altro  che incrementare, bè fallirà...non si riusciranno più a pagare gli stipendi pubblici, ospedali, scuole, sicurezza, esercito... a voi lascio immaginare quali potrebbero essere le conseguenze a livello sociale. Posto qui di seguito un articolo tratto dal blog di Beppe Grillo ed un video molto bello realizzato da Eugenio Benetazzo, bravissimo analista economico indipendente.


IL DEBITO DEI MAIALI ( da www.beppegrillo.it)

I Maiali d'Europa, detti PIIGS, sono cinque: Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia. "Siam cinque piccoli porcellin, siamo cinque fratellin mai nessun ci dividerà, tralalalalà!". Maiali contagiosi, portatori di peste suina. Una peste chiamata debito con cui hanno infettato l'Europa. 

In caso di default di un Maiale, i suoi creditori sono anch'essi a rischio fallimento. I Paesi europei devono salvare i Maiali per salvare sé stessi. La Grecia ha un debito verso l'Europa di 236 miliardi di dollari, il Portogallo di 286 miliardi, l'Irlanda di 867 miliardi, la Spagna di 1.100 miliardi e l'Italia, la grande infettatrice, di 1.400 miliardi. 

I Maiali si indebitano anche a vicenda. La Grecia deve 9,6 miliardi di dollari al Portogallo che ne deve 58 alla Spagna che ne deve 14 all'Irlanda. E' un gioco di specchi del debito in cui alla fine tutti possono rimanere con in mano il cerino acceso. Se fallisce la Grecia, l'Europa si può salvare, l'onda d'urto del suo debito negli altri Paesi europei è gestibile. Se falliscono la Spagna o l'Italia, l'euro cessa di esistere. Maggiore è il debito pubblico di un Maiale europeo, più la propagazione dell'infezione è rapida e i suoi effetti distruttivi. 

I PIIGS hanno ceduto attraverso i debiti, una quota della loro malattia. Hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità con le possibilità degli altri. Il contagio è già in atto. 
L'Italia, il Maiale con il più importante debito europeo, ha tre grandi creditori che può far fallire quando vuole (è il potere del debito): Gran Bretagna con 77 miliardi di dollari, Germania con 190 miliardi e la Francia con 511 miliardi. La Francia ha un credito nei confronti dell'Italia pari al 20% del suo PIL. L'Italia ha ceduto quindi ai francesi una quota di sovranità nazionale (chi possiede il tuo debito è, fino a quando fallisci, il tuo padrone). Si spiega così la fretta di importare centrali nucleari francesi in Italia. Sarkozylo vuole! Il debito italiano val bene cinque centrali. L'Europa è unita dal debito interconnesso.
Il nodo con il debito più importante è l'Italia. Nel suo centocinquantenario è un motivo per essere orgogliosi. Nessuno come noi può far fallire l'Europa e, forse, ci riusciremo! Maiale si nasce e noi modestamente lo nascemmo.









05 novembre 2010

Citizen Berlusconi




Questo video è dedicato a tutti coloro che vogliono conoscere meglio le grandi virtù del nostro primo ministro Silvio Berlusconi. Sarebbe da aggiornare viste le ultime vicende, naturalmente con tante altre belle cose.

Per coloro che ci guardano da fuori:

se noi italiani non ci svegliamo e ribelliamo a questa corruzione...per favore conquistateci!
o perlomeno se non vi interessa l'Italia...quanto volete per prendervi un migliaio di politici? 1 miliardo di euro possono bastare...di più forse??